Riceviamo in Redazione, e riportiamo, la Newsletter il Punto n. 925 del 6 Ottobre 2023 di Marco Zacchera disponibile su “http://www.marcozacchera.it“
(IN) GIUSTIZIA CREATIVA
Da sempre l’immigrazione è un tema divisivo, con il governo che si affanna a mettere toppe ad un sistema complicato in perenne emergenza sotto la pressione degli sbarchi e dell’opinione pubblica. Messa sotto scacco dal moltiplicarsi degli arrivi, se la Meloni li frena è accusata di insensibilità o peggio, ma se non blocca agli arrivi indiscriminati è oggetto di critiche feroci, tenuto conto che – secondo “Termometro Politico” – quasi il 75% degli italiani vorrebbe un ben più forte blocco alle frontiere.
In questo clima già incandescente la sentenza della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, è benzina sul fuoco anche perché, rimettendo in libertà tre tunisini temporaneamente detenuti da pochi giorni nell’ hot-spot di Pozzallo, dà una interpretazione prettamente “politica” ai recenti decreti governativi.
Il caso di specie – perché ricordiamoci che ciascuna causa è storia a sé – è legato alle motivazioni con cui il giudice sostiene, innanzitutto che nonostante la Tunisia sia un “paese sicuro” (secondo i parametri europei, non è un giudizio “italiano”!) l’accoglienza era dovuta a motivo di persecuzione di quei singoli individui che quindi potevano essere “a rischio”.
Erano ricercati politici? Macchè: un ricorrente ha dichiarato di sentirsi minacciato dai parenti della propria fidanzata lasciata in patria, un altro perché “perseguitato dai cercatori d’oro del suo paese che, secondo credenze locali, per le sue linee della mano lo ricercano ritenendolo favorevole alle loro attività”, un altro perché inseguito –così ha dichiarato, con ricorso accolto! – dai propri creditori.
Il caso delle linee della mano appare un po’ demenziale: anche se l’immigrato fosse inseguito dai cercatori d’oro del proprio villaggio non poteva trasferirsi in altro luogo? Di sicuro due dei 3 detenuti temporanei erano già stati espulsi dal nostro paese, ma ci sono ritornati infrangendo la legge, ma su questo aspetto la giudice Apostolico sembra sorvolare. dichiarando genericamente “illegittimo” il decreto del Governo. Ma chi le ha dato l’autorità di farlo? Al massimo avrebbe potuto ricorrere per sospetto di incostituzionalità, ma non si decide “un tanto al chilo” se una legge vada bene o no, perché altrimenti cade il concetto giuridico della imparzialità del magistrato e le sue opinioni politiche diventano determinanti.
Per questo colpisce la dichiarazione del presidente della Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, che ha commentato all’ANSA: “Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”.
No, caro presidente, proprio l’atteggiamento della ANM può semmai diventare un attentato alla democrazia (e fa comunque decadere lo stato di diritto) perchè un giudice non può essere spinto e difeso ad interpretare con il “suo” metro di giudizio politico se una legge sia o meno legittima.
Così come è grave che i rappresentanti di sinistra del CSM abbiano presentato in argomento un documento contro il governo: i giudici devono essere indipendenti ed imparziali, non prendere posizioni pro o contro l’esecutivo, non pè il loro ruolo.
Se poi la giudice di Catania era stata davvero nel 2018 a manifestare contro Salvini (come dal video che hanno visto tutti) in una manifestazione pro migranti dimostra che avesse idee preconcette in argomento, (oltre a quanto scritto e pubblicato da lei online): è legittimo averle, ma allora ci si astiene dai relativi processi perché un giudice deve (dovrebbe) partire sempre imparziale.
Oltretutto questa sentenza apre la strada ad una voragine di ricorsi, svuota i centri, non tiene conto delle espulsioni precedenti, si arroga il diritto a livello internazionale di giudicare la Tunisia “paese non sicuro” (a che titolo e con quale autorità?) e prende per buone giustificazioni chiaramente risibili. Questa è giustizia? Secondo me questa è solo “politica”, non giustizia.
E pensare che forse al Governo questa sentenza alla fine farà pure un favore perché la Meloni potrà sostenere (come ha fatto) “Io ci provo, ma se poi i giudici liberano tutti…” moltiplicando la distanza magistrati-cittadini.
Nella bolgia europea piena di contraddizioni, interessi nazionali contrapposti e carenze normative comuni cresce intanto il problema dell’accoglienza di centinaia di migliaia di persone che non si sa più dove mettere (respinti anche da quelle regioni rosse che criticano il governo se “filtra” gli arrivi) e in questo senso la sentenza di Catania non aiuta. L’impressione è piuttosto che, una volta di più, la questione migranti sia solo un alibi per condizionare una riforma del sistema giudiziario sempre più urgente che però una parte dei magistrati non accetta e non esita a mettere quindi l bastone tra le ruote” all’esecutivo.
E pensare che quel tunisino che ha “le mani d’oro” potrebbe trovare un eccellente lavoro ovunque. Ci pensate? Un rabdomante dei filoni auriferi…Lo cercherebbero tutti e forse perfino il ministro Giorgetti lo assumerebbe subito al suo ministero.
P.S. Ricordo a chi fosse interessato a queste problematiche il mio libro “INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE? Quello che non ci dicono su Africa, Islam ed immigrazione”, ed. Il Borghese, di cui ho ancora alcune copie disponibili. Per richieste contattatemi via mail.
PANIERE, CRITICHE E SCONTI
Sarà pure una piccola cosa, ma che circa 30.000 esercizi commerciali abbiano accettato l idea di un patto con il governo per calmierare i prezzi dei beni primari per almeno tre mesi sarà solo un inizio ma e sicuramente una buona idea, che la sinistra in passato non aveva mai avuto. Eppure proprio a sinistra si critica “E’ solo demagogia, è troppo poco!” Forse sarà vero, ma perché loro intanto non c’erano arrivati prima? La miglior risposta sarebbe però proprio comprare quei prodotti con il marchietto del “carrello tricolore” ma soprattutto acquistare quando possibile prodotti italiani. Basta con pomodori olandesi, mirtilli cileni, prugne americane. Meglio scegliere la stagionalità e il “Made in Italy” per aiutare i nostri produttori, ridurre le spese di trasporto e quindi i danni all’ambiente.
UNA PESCA CHE FA MEDITARE
E’ stato giudicato negativamente da molti perché ricorda la tristezza di una bimba con i genitori divisi e non inneggia a tutte le forme più o meno “moderne” di famiglie allargate o alternative, ma quella pesca al centro della campagna pubblicitaria di Esselunga mi ha fatto riflettere e quindi trovo sia stato un messaggio positivo, obbligando tutti a pensare ai propri atteggiamenti di vita, al di là del contenuto commerciale appena sussurrato. Uno spot riuscito, ma soprattutto utile per la comunità e non è un caso che sia stato tanto criticato dalle “intellighenzie” progressiste.
Vedetelo e giudicatelo, soprattutto dentro di voi.
DE LUCA E MEDICINA
Il governatore campano De Luca sarà pure un tipo eccentrico, ma certamente è molto diretto nelle sue esternazioni per la gioia di Crozza che lo imita alla perfezione, come il suo collega Zaia.
De Luca è uno che parla chiaro e in modo colorito e spesso ha perfettamente ragione inquadrando il pensiero del cittadino medio davanti ad autentiche follie. Nel caso del test di ammissione alla facoltà di Medicina anche se pare che non ci siano (almeno quest’anno) le specifiche domande “pazze” ai candidati riportate dal Governatore campano resta l’esigenza di fondo di permettere a più giovani di accedere alla facoltà vista la carenza di medici a tutti i livelli. Più che il solo test credo potrebbe servire un “filtro” successivo per esempio imponendo tempestività negli esami e scartando chi non sta al passo con le lezioni. Però, volete mettere quanto sia divertente De Luca in TV? Uno spettacolo da non perdere.