La nostra campagna per la parità scolastica, che ci ha visto insieme a diverse associazioni di genitori e culturali, ha raggiunto un primo importante risultato: la Giunta Regionale ha risposto positivamente alle nostre sollecitazioni ed ha deciso di portare finalmente alla votazione il disegno di legge regionale; l’inizio del dibattito – che dovrebbe essere portato avanti ad oltranza sino all’approvazione – è previsto per domani 6 Maggio.
Questo non ci dà ancora la sicurezza del risultato, che però non mancherà se la maggioranza ed il Presidente Enzo Ghigo manterranno lealmente gli impegni assunti, visto anche che la nostra campagna ha “incassato” la sostanziale adesione di rappresentanti della Margherita, con il portavoce Antonio Saitta, mentre anche i DS sembrano volersi smarcare dallo sterile ostruzionismo delle frange più ideologizzate presenti in Consiglio Regionale: comincia ad essere difficile opporsi ad una norma che favorisce esclusivamente le famiglie meno abbienti.
D’altra parte l’obiezione principale che abbiamo ricevuto alla nostra newsletter numero 5 del 20/02/2003, con cui abbiamo lanciato la campagna per le parità scolastiche, cioè che l’art. 33 della Costituzione esclude che lo Stato possa sopportare oneri per l’istituzione di scuole paritarie, è superata facilmente da vari argomenti:
– i destinatari dei contributi non sono le scuole o gli enti che li gestiscono, ma le famiglie;
– lo Stato non è onerato in alcun modo, perché le Regioni sono Enti autonomi ai sensi dell’art. 115 della Costituzione;
– se si dovesse applicare in maniera restrittiva la disposizione dell’art. 33 della Costituzione, la Regione non dovrebbe sopportare oneri finanziari neppure per i corsi di formazione, spesso gestiti da sindacati ed associazioni di categorie, che assorbono risorse ben maggiori di quanto necessiterà per la parità scolastica, tra l’altro offrendo una qualità didattica molto discutibile.
In realtà la legge di cui si inizierà domani la discussione, andando incontro alle esigenze economiche delle classi meno abbienti, consentirà per la prima volta nella nostra Regione una concreta libertà di scelta nel sistema scolastico pubblico tra scuole statali e paritarie, riconsegnando ai genitori il diritto dovere di educare i figli previsto dall’art. 30 della Costituzione.
E che la parità scolastica sia ben vista dalle famiglie italiane è confermato dallo scientifico insuccesso cui sono andati incontro i referendum indetti nelle varie Regioni per l’abrogazione della relativa normativa: l’ultimo caso è stato quello della Liguria.
Con tutto ciò la nostra vigilanza sull’operato dei Consiglieri e della Giunta Regionale non cesserà sino alla definitiva approvazione, anche attraverso la nostra presenza in Consiglio Regionale durante il dibattito.
E’ in questa prospettiva che riteniamo di segnalare che è in corso la raccolta delle firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare: c’è stata, come noto, una stagione di promesse non mantenute, per cui se anche questa volta le promesse resteranno tali, i cittadini piemontesi potranno presentare al Consiglio Regionale una proposta di iniziativa popolare sulla parità scolastica.
Dove e quando è possibile firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare:
-dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 14:00, presso l’Ufficio Elettorale del Comune di Torino, in corso Valdocco 20 (all’incrocio con corso Regina Margherita). Gli uffici sono al piano rialzato a sinistra.
– tutti i lunedì e martedì dalle ore 9 alle ore 12, presso il notaio Imperia Spaziante in corso Re Umberto 78 (tel. 011-5682918).
– il 9 maggio 2003, dalle ore 8 alle ore 9, ed il 7 e 9 maggio 2003, dalle ore 16 alle ore 17, presso l’Istituto Principessa Clotilde, via Magenta 29 (di fronte alla GAM).
