I.P.S.E.G. | Istituto Piemontese di Studi Economici e Giuridici
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Professore…….i conti non tornano!!

Professore…….i conti non tornano!!

Proseguendo nell’attuazione dei propri fini statutari, http://www.rinascimentoeuropeo.org/statuto/Statuto.pdf, RINASCIMENTO EUROPEO ha creato, sul proprio sito web www.rinascimentoeuropeo.org, uno spazio interamente destinato a raccogliere scritti e riflessioni su temi d’interesse generale che rientrino nelle finalità dell’Associazione.

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Piergiorgio Odifreddi nel suo intervento di Sabato 18 Settembre su “La Stampa” (disponibile al seguente link, pag. 23) prende spunto dalle frasi che Papa Francesco ha recentemente pronunciato in merito ad aborto e matrimonio tra omosessuali, per lasciarsi andare ad una serie di accuse verso la persona del Papa e verso la Chiesa Cattolica, che sarebbe “conservatrice e reazionaria”.

Ci sarebbe molto da dire in merito alla superficialità di tali accuse, che nel loro astio evidenziano un pregiudizio ideologico che appanna tutto l’argomentare del professore, anche solo rilevando che la Chiesa nei secoli, pur tra difficoltà e contraddizioni,  ha rappresentato il luogo principale della discussione, della elaborazione e della ricerca, per cui si può dire che ogni grande fase della storia, ogni pezzo del filo rosso della crescita dell’umanità è stato caratterizzato dalla continua dialettica all’interno della comunità cristiana e in particolare in quella cattolica. Difficile parlare di diritti umani senza i cristiani, cosi come è evidente che l’uomo è divenuto nulla con l’avvento di visioni scientiste, tragicamente rappresentate da nazismo e comunismo. Ma torniamo al tema  dell’aborto, con i drammi personali e le sofferenze che si trascina dietro, perché nessuna donna fa quel passo con leggerezza e soprattutto non lo fa mai senza una conseguenza di dolore che si perpetua nella sua vita. Ed allora perché c’è tanta paura nel prendere atto, come fecero Pasolini e Bobbio, che nell’aborto vince il più forte ed il debole – la speranza di un Uomo – non ha difese. Perchè non rilevare che la piaga dell’aborto tanto dipende dall’egoismo, soprattutto di noi maschi che lasciamo sole le donne costringendole ad una scelta che non è libera, nel senso che sempre ieri in questo giornale ci ha indicato Massimo Cacciari: “non si è liberi se non si cerca di liberare chi è nel bisogno, nella pena”. Ora, sia la donna che il nascituro sono nel bisogno e nella pena, ma la scelta è possibile solo per il più forte, che spesso è a sua volte debole, è sola o addirittura costretta da chi ha intorno ad un passo di cui sente il peso e che eviterebbe se solo ne avesse la possibilità. Perchè allora non fare quanto possibile per aiutare la donna ad evitare un’azione che non si potrà mai banalizzare? Perché non intervenire per tentare di rimuovere la cause materiali e sociali che ne sono la premessa?

Sotto tale aspetto, Odifreddi dovrebbe interrogarsi su una evidenza data dai numeri degli ultimi rapporti sull’applicazione della legge che regola l’interruzione volontaria della gravidanza, che indicano come buona parte delle donne che accedono a questa dolorosa prassi sono straniere, verosimilmente sfruttate e costrette alla prostituzione da reti criminali, che impongono loro di avere rapporti non tutelati con i clienti. E che le costringono appena dopo l’aborto a ritornare sulla strada: quindi lo Stato italiano si rende complice dello sfruttamento delle donne e nulla fa per intercettarne la richiesta di aiuto, posto che i consultori che dovrebbero fare proprio questa attività di verifica e di assistenza alle donne sono spesso ridotti al semplice rilascio di carta per procedere all’intervento abortivo. Un’altra considerazione: tutti abbiamo la sensazione della grandezza e dell’importanza della vita, in particolare della vita nascente che richiede tutte le attenzioni e le tutele perché possa sbocciare in una persona che con i suoi talenti possa portare beneficio all’umanità stessa. Se è vero che “chi salva un uomo salva il mondo intero” (Talmud), è anche vero il contrario: quanti Dante, Einstein, Bach ecc. l’umanità ha perso? E la mancanza di responsabilizzazione su un fatto così grandioso e tragico, porta a una evidente calo del senso di legalità nelle persone, che inevitabilmente si riflette sul vivere civile e lo vediamo nel degrado continuo dei rapporti umani: perchè pacta sunt servanda se posso legalmente sottrarmi dalla conseguenza di una mia azione mettendo addirittura nel nulla una vita? Il Papa ci ricorda che un aborto è la perdita di un una vita, ma insieme sollecita tutti a fare quanto è possibile per aiutare chi vive una tale situazione di dolore e di difficoltà, operando per  rimuovere le cause materiali che possono spingere a un passo così drammatico, anche creando una cultura della responsabilità rispetto alla sessualità, oggi spesso ridotta a mero divertimento, in cui l’altro diventa un oggetto con cui non condividere i frutti della relazione. E tutti padri, madri e famiglie dobbiamo superare l’approccio di condanna per la donna sola che diventa madre, poiché questo atteggiamento di esclusione spesso è stato ipocritamente la pressione psicologica più forte che ha spinto tante donne ad abortire, non avendo altra risposta rispetto al silenzio e alla fuga dell’uomo ed alla esclusione subita dalla loro famiglia.

Autore: Stefano Maria Commodo

Titolo: Professore…….i conti non tornano!!

Data di pubblicazione: 23 Settembre 2021

Fonte: La Stampa, Sabato 18 Settembre 2021 e www.piergiorgioodifreddi.it

Immagine: www.pixabay.com

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